On 11th march 2020, the World health organization (WHO) formally stated that Covid-19 constituted a pandemic, because of "the alarming levels of spread and severity around" on a global scale. Along with this declaration, WHO has belatedly recommended States to adopt a group of measures in order to tackle the impact of COVID-19 emergency at a national level. With this purpose, several europian countries have taken different measures (who before, who after) - such as a general lockdown and smart-working - that only partially has rectifiy the scope of COVID-19 emergency, by generating a significant impact on the desparate sectors of our community, from the right to healthcare to the access to the courts. In waiting for an authentic and definitive treatment against SARS-COV-2, governments had to settle for various vaccines, that only if delivered in an equitable way worldwide could allow us to achieve the so desired c.d. herd immunity, as a global human goal, at the moment, to be fulfilled. One common weakness between States (in my opinion) has been the fragility of our public health organization, istitutionally not created to face an emergency of this caliber. It's for this reason that, herein, the inadequacy of the current regulatory framework has ascertained, which, needs amendments both at a national (with a new bill on health administration) and at a supernational level, with a drafting of a new international treaty about the prevention and containment of the epidemic diseases (with pandemic potential) including a reimagined concept of healthcare and vaccines as a global public good for mankind.

A causa della propagazione del nuovo coronavirus su scala globale, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si è trovata costretta a riconoscere formalmente la portata pandemica di tale virus solo l'11 marzo 2020, raccomandando agli Stati membri - con estremo ritardo rispetto alla segnalazione dei primi focolai - l'adozione di una serie di misure volte a contrastare la diffusione del Covid-19 a livello nazionale. L'introduzione di tali misure adottate dagli Stati europei con tempi, modalità e contenuti diversi - tra cui il c.d. lockdown generalizzato e il c.d. smart working - solo in parte ha posto rimedio alla situazione emergenziale, generando un impatto significativo sui vari settori della comunità organizzata, dal diritto alle cure mediche e all'accesso alla giustizia. Nell'attesa speranzosa di una cura autentica e definitiva al SARS-COV-2, ci si è nel frattempo accontentati di alcuni preparati vaccinali, che soltanto se distribuiti equamente in tutto il mondo possono contribuire al raggiungimento della tanto auspicata immunità di gregge (c.d. immunità di comunità), come unico traguardo comune, allo stato, perseguibile. Si è evidenziata di seguito la comune debolezza - a mio avviso tra i singoli Stati - rappresentata dalla fragilità dell'organizzazione sanitaria, istituzionalmente non preordinata ad affrontare emergenze di questo calibro. E' in questa sede, pertanto, che si è constatata l'inadeguatezza dell'attuale quadro normativo che imporrebbe rivisitazioni tanto a livello interno sull'amministrazione sanitaria, quanto a livello internazionale con la stesura di un nuovo trattato di prevenzione e contenimento delle malattie epidemiche (con potenziale pandemico) congiuntamente al ripensamento delle categorie della salute e dei vaccini quali beni pubblici globali per l'umanità.

Armando Saitta, Recensione a S.Angioi, S.Cappabianca (a cura di), Norme giuridiche e prassi sanitaria. Diritto internazionale e diritto interno alla prova del Covid-19. Temi scelti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp.256 / Saitta, Armando. - In: NOMOS. LE ATTUALITÀ NEL DIRITTO. - ISSN 1120-298X. - Nomos 3/2021:Numero 3/2021(2022), pp. 1-256.

Armando Saitta, Recensione a S.Angioi, S.Cappabianca (a cura di), Norme giuridiche e prassi sanitaria. Diritto internazionale e diritto interno alla prova del Covid-19. Temi scelti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp.256

Armando, Saitta
2022

Abstract

On 11th march 2020, the World health organization (WHO) formally stated that Covid-19 constituted a pandemic, because of "the alarming levels of spread and severity around" on a global scale. Along with this declaration, WHO has belatedly recommended States to adopt a group of measures in order to tackle the impact of COVID-19 emergency at a national level. With this purpose, several europian countries have taken different measures (who before, who after) - such as a general lockdown and smart-working - that only partially has rectifiy the scope of COVID-19 emergency, by generating a significant impact on the desparate sectors of our community, from the right to healthcare to the access to the courts. In waiting for an authentic and definitive treatment against SARS-COV-2, governments had to settle for various vaccines, that only if delivered in an equitable way worldwide could allow us to achieve the so desired c.d. herd immunity, as a global human goal, at the moment, to be fulfilled. One common weakness between States (in my opinion) has been the fragility of our public health organization, istitutionally not created to face an emergency of this caliber. It's for this reason that, herein, the inadequacy of the current regulatory framework has ascertained, which, needs amendments both at a national (with a new bill on health administration) and at a supernational level, with a drafting of a new international treaty about the prevention and containment of the epidemic diseases (with pandemic potential) including a reimagined concept of healthcare and vaccines as a global public good for mankind.
2022
A causa della propagazione del nuovo coronavirus su scala globale, l'Organizzazione mondiale della sanità (OMS) si è trovata costretta a riconoscere formalmente la portata pandemica di tale virus solo l'11 marzo 2020, raccomandando agli Stati membri - con estremo ritardo rispetto alla segnalazione dei primi focolai - l'adozione di una serie di misure volte a contrastare la diffusione del Covid-19 a livello nazionale. L'introduzione di tali misure adottate dagli Stati europei con tempi, modalità e contenuti diversi - tra cui il c.d. lockdown generalizzato e il c.d. smart working - solo in parte ha posto rimedio alla situazione emergenziale, generando un impatto significativo sui vari settori della comunità organizzata, dal diritto alle cure mediche e all'accesso alla giustizia. Nell'attesa speranzosa di una cura autentica e definitiva al SARS-COV-2, ci si è nel frattempo accontentati di alcuni preparati vaccinali, che soltanto se distribuiti equamente in tutto il mondo possono contribuire al raggiungimento della tanto auspicata immunità di gregge (c.d. immunità di comunità), come unico traguardo comune, allo stato, perseguibile. Si è evidenziata di seguito la comune debolezza - a mio avviso tra i singoli Stati - rappresentata dalla fragilità dell'organizzazione sanitaria, istituzionalmente non preordinata ad affrontare emergenze di questo calibro. E' in questa sede, pertanto, che si è constatata l'inadeguatezza dell'attuale quadro normativo che imporrebbe rivisitazioni tanto a livello interno sull'amministrazione sanitaria, quanto a livello internazionale con la stesura di un nuovo trattato di prevenzione e contenimento delle malattie epidemiche (con potenziale pandemico) congiuntamente al ripensamento delle categorie della salute e dei vaccini quali beni pubblici globali per l'umanità.
Fragilità sanitaria, vaccinazione globale, ripartizione delle competenze, responsabilità
01 Pubblicazione su rivista::01d Recensione
Armando Saitta, Recensione a S.Angioi, S.Cappabianca (a cura di), Norme giuridiche e prassi sanitaria. Diritto internazionale e diritto interno alla prova del Covid-19. Temi scelti, Napoli, Editoriale Scientifica, 2021, pp.256 / Saitta, Armando. - In: NOMOS. LE ATTUALITÀ NEL DIRITTO. - ISSN 1120-298X. - Nomos 3/2021:Numero 3/2021(2022), pp. 1-256.
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Utilizza questo identificativo per citare o creare un link a questo documento: https://hdl.handle.net/11573/1613254
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